Il Centro di Psicologia Ulisse si occupa di prevenzione e cura degli stati di disagio nei processi di crescita e di costruzione di identità attraverso interventi psicologici con bambini e adolescenti e con gli adulti che ne accompagnano lo sviluppo.

Il Centro di Psicologia Ulisse rivolge particolare attenzione alle fasi di passaggio e di cambiamento, in quanto momenti che possono determinare disorientamento e ansia, e che richiedono una ridefinizione del modo di rappresentarsi dei minori, e delle modalità di relazione da parte degli adulti. Centro di Psicologia Ulisse svolge attività di ascolto e consulenza a supporto degli stati di crisi nelle relazioni familiari ed educative e di formazione nello sviluppo di competenze relazionali per docenti e personale non docente.

L’azione del Centro di Psicologia Ulisse contempla:

  • un primo livello di intervento e di valutazione di situazioni di disagio che vede la scuola come contesto d’elezione;
  • trattamenti strutturati di valutazione e accompagnamento degli stati di crisi, nel consultorio psicologico presso la sede del Centro di Psicologia Ulisse.

STORIA

Il Centro di Psicologia Ulisse è nato nel 1994 a Rivoli con la finalità di sensibilizzare ad una cultura della responsabilità educativa che riconosca la complessità di tale funzione, uscendo dalla facile e assai diffusa “caccia al colpevole” di fronte ad un bambino in difficoltà.
Ha perseguito da subito l’obiettivo della prevenzione al disagio infantile attraverso azioni di supporto agli adulti che se ne prendono cura, proponendo spazi di confronto a genitori ed insegnanti all’interno della scuola in un periodo in cui tale pratica era ancora assai poco diffusa.

I cambiamenti culturali, la maggiore attenzione alla famiglia, l’emanazione e le conseguenti iniziative della legge 285 hanno accompagnato la crescita del Centro di Psicologia Ulisse.

Negli anni si è lavorato ad una costante messa a punto di un approccio adeguato a stati di disagio minore o in embrione, che avvicinasse l’utenza e ne facilitasse la richiesta d’aiuto.

In quest’ottica, sviluppando collaborazioni con enti pubblici e privati e direttamente con singole famiglie, si sono sperimentati:

  • contesti (la sede privata, il luogo pubblico, la scuola);
  • approcci (ricerca, incontro a tema, consulenza psicologica diretta, consulenza telefonica, laboratori di gioco bambini-genitori);
  • tecniche (colloquio, conduzione di gruppo, gioco, video, teatro).

L’esperienza ed i bisogni rilevati, hanno indotto l’estensione degli interventi e della ricerca anche ad attività rivolte ai minori, con attenzione particolare alle problematiche specifiche della crescita psicologica (l’elaborazione dei momenti di passaggio, sessualità, rapporti con gli altri, integrazione).

Oggi guardiamo a scuola e famiglia (nostri principali interlocutori) con uno sguardo che permette contemporaneamente di coglierne gli aspetti di interazione globale e sistemica, senza perdere di vista la specificità, la soggettività, la domanda individuale.
Il lavoro prosegue con una costante attenzione all’individuazione di nuovi bisogni e alla ricerca di strumenti di intervento che garantiscano una efficace prevenzione del disagio.

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