Essere coinvolti in atti di bullismo e di cyber-bullismo è un’esperienza che può segnare pesantemente la crescita sia delle vittime, sia dei bulli. Le vittime fanno vedere la loro fragilità dando segnali di malessere con ansia, paura di andare a scuola, ritiro sociale. I bulli fanno i forti, giocano la parte degli spavaldi e dei violenti, creandosi attorno una cattiva fama, a scuola e in diversi contesti. Quando il fenomeno riguarda il bullismo sia sms, e-mail, blog e chat, sia le vittime sia i bulli sembrano ossessionati dall’utilizzo di pc e smartphone, debbono controllare costantemente, stanno svegli la notte, usano account diversi e account di altre persone.
L’esperienza clinica sottolinea come le difficoltà di vittime e bulli riguardino per entrambi la gestione dell’aggressività e delle emozioni, la collaborazione con gli altri in una relazione di scambio reciproco, l’integrazione della vita on line e off line. Le vittime faticano a prendere voce e a difendersi, in loro prevale un sentimento di bassa autostima spesso con ansia, depressione, attacchi di panico, fino ad idee suicidali. I bulli faticano a mettersi nei panni dell’altro, in loro prevale un sentimento di potenza istruttiva, con atteggiamenti di costante attacco ai legami e un profondo senso di sfiducia e solitudine.
Prendere atto della situazione dei figli è doloroso, ci si sente giudicati, abbandonati, arrabbiati. Misurare da soli la gravità della situazione è difficile e si oscilla tra il timore che si tratti di una cosa serie e il minimizzare dicendo: “E’ solo un gioco”, “Ci siamo passati tutti”, “Tanto avviene on-line, non è vero e non fa male”.
I consulenti del Centro Clinico sono a disposizione su appuntamento.