L’espandersi del Covid-19 in Italia, così come in tutto il mondo, è certamente un evento critico inaspettato e imprevisto che ha determinato necessariamente cambiamenti nella vita di ognuno di noi, dal lavoro, alla vita privata e alla scuola. Le misure di distanziamento sociale con i consequenziali riflessi in ambito scolastico mi spingono a fornire indicazioni chiare e pratiche a genitori e insegnanti su come affrontare questo particolare momento storico. Ai genitori si consiglia di aiutare i ragazzi a strutturare/programmare la giornata e a mantenere le routines riguardanti l’orario della sveglia, dei pasti, delle ore dedicate allo studio e alle attività ludiche, di stilare un piano settimanale delle attività da svolgere in casa (diario metacognitivo), di indicare in anticipo i tempi da destinare ai compiti e alle pause, di limitare l’uso del pc o del tablet a scopo ludico. Agli insegnanti, i quali, come prescritto dai decreti governativi, utilizzano la didattica a distanza si raccomanda di fornire agli studenti i contenuti essenziali e le competenze di base e inviare i video di approfondimento dei contenuti didattici già affrontati durante le lezioni (es. Google Classroom o WeSchool), privilegiare sistemi di comunicazione diretta (come videoconferenza su piattaforme digitali come Skype o Zoom) che richiedono il coinvolgimento attivo dei ragazzi, prodigarsi, per quanto possibile, nel rendere un “gioco” le materie di studio attraverso l’utilizzo dei loro dispositivi. Nel caso di studenti con DSA o BES si ricorda di prevedere nella didattica l’uso degli strumenti compensativi e dispensativi (in altre parole l’utilizzo di software di sintesi vocale che trasformino compiti di lettura in compiti di ascolto, libri o vocabolari digitali, mappe concettuali) nel rispetto dei PDP stilati, la registrazione della lezione (che poi può essere allegata al registro o a Google Classroom o inviata per mail) per permettere ai bambini e ai ragazzi di riascoltarla e organizzarla magari in una mappa, la facilitazione in piccoli gruppi virtuali (su Skype o su Whatsapp) della discussione partecipativa su argomenti studiati e promozione di riflessioni metacognitive, la presenza simultanea di due-tre insegnanti di modo da rendere possibile un insegnamento disciplinare trasversale, il sostegno all’interazione tra alunno e insegnante (attraverso la condivisione dei lavori con i compagni, il completamento a casa di mappe concettuali iniziate a scuola), la promozione del feedback alunno/ insegnante attraverso strumenti come il registro elettronico, le classi virtuali e di altri dispositivi. Tutti questi strumenti possono diventare proficui mediatori didattici di apprendimento per tutta la classe. Ogni indicazione è pensata nella prospettiva di mettere al centro la relazione tra lo studente, i compagni e l’insegnante e di favorire la collaborazione e il confronto tra tutti gli attori del “sistema educativo scuola” genitori inclusi.
Dott.ssa Valentina Affronti
Psicologa psicoterapeuta
Centro di Psicologia Ulisse