𝐴𝑚𝑏𝑟𝑎 𝐷𝑜𝑛𝑒𝑔𝑎̀ – 𝐷𝑜𝑡𝑡.𝑠𝑠𝑎 𝑖𝑛 𝑃𝑠𝑖𝑐𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑎 𝐶𝑙𝑖𝑛𝑖𝑐𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑆𝑣𝑖𝑙𝑢𝑝𝑝𝑜
Il mondo della scuola ci mostra un volto inedito, estremamente attuale, della sofferenza e del malessere cui i giovani di oggi si fanno portatori, ma che attraversa, in realtà, l’intera società contemporanea: quello del disorientamento che deriva dalla perdita del senso del limite e che getta nell’angoscia. Sappiamo che il nostro tempo ha fortemente indebolito l’esperienza del limite, intaccando così anche la sua funzione essenzialmente strutturante della vita psichica in qualità di esperienza che veicola il senso dell’impossibile, del “non tutto è possibile”. Quando viene a mancare l’interiorizzazione del senso del limite come esperienza dell’impossibile, manca quel fondamentale organizzatore della vita emotiva del soggetto che, non incontrando argini, dilaga. Questa esondazione senza confini espone al terrore del vuoto, del disorientamento e, quindi, all’angoscia. Insegnanti ed operatori della scuola sono spesso, e sempre di più, confrontati con quest’emotività straripante e con il tentativo di arginarla, di contenerla: esplosioni di rabbia, crisi di ansia, agiti che prendono forma nel corpo, quando non si configurano come comportamenti a rischio.
Quello dei giovani d’oggi assomiglia ad un grido che si rivolge al mondo degli adulti, un’invocazione, una richiesta. La risposta, tuttavia, non può articolarsi nello sforzo retorico, nel sermone educativo, nella ricerca di argomentazioni persuasive che, appellandosi alla capacità di pensiero, vorrebbero portare il singolo a comprendere i propri funzionamenti e, poi, a modificarli proprio in nome dell’avvenuta presa di consapevolezza. La trasmissione del senso della legge, e quindi l’incorporazione di quella funzione strutturante che organizza e contiene la sfera emotiva, passa, piuttosto, attraverso l’esperienza dell’incontro con il limite. Recuperare la dimensione dell’esperienza, della testimonianza che si incarna negli atti, in “ciò che si fa” più che in “ciò che si dice”, è la via da percorrere perchè il senso del limite possa essere trasmesso e inscriversi profondamente nel cuore dell’altro come senso dell’impossibile.