Spesso, nell’immaginario collettivo, quando si pensa all’imparare a parlare, si immagina un bambino piccolo che dice le sue prime parole, le sue prime frasi, ci si emoziona, ci si fa cogliere dalla dolcezza della situazione. Tuttavia, si tende a dimenticare quanto questo passaggio, in questi primi anni, sia così importante per il suo domani. Avere una buona proprietà di linguaggio, conoscere il significato delle parole ed usarle adeguatamente, sapere strutturare correttamente una frase o un racconto, usare il linguaggio adeguandolo al contesto, sono le basi per il suo futuro, scolastico e non. Pensiamo ad esempio a quando dovrà scrivere un tema, comprendere la spiegazione dall’insegnante, leggere un libro, sostenere un’interrogazione, esporre una propria tesi, presentarsi ad un esame o addirittura ad un colloquio di lavoro. Purtroppo a scuola e nella vita quotidiana, nonostante le molte opportunità che questo mondo globalizzato offre, si vedono queste basi essere sempre più spesso traballanti, con delle ovvie ripercussioni, e la cosa non può e non deve lasciarci indifferenti. Quindi noi, che siamo i modelli da cui imparano, cerchiamo di parlare con i bambini, in ogni situazione, coinvolgiamoli nella lettura, denominiamo ciò che ci circonda, usiamo termini lessicali precisi, accompagniamo le nostre azioni con delle spiegazioni linguistiche e stimoliamo l’abitudine al racconto della propria giornata, iniziando noi stessi a farlo per primi.
Cristina Torreri – Logopedista