A scuola c’è un aumento di stati di ansia e di attacchi di panico, emergenze nei bagni perché una ragazza sviene o un ragazzo non riesce più a respirare e arrivano le ambulanze a scuola.
C’è una vera emergenza che gli adulti leggono spesso come una sempre maggior fragilità dei giovani.
Dall’ascolto delle classi, dei docenti e dei ragazzi emerge che 𝗹’𝗮𝗻𝘀𝗶𝗮, prima ancora che l’attacco di panico, è vista sempre come una nemica da combattere, come un segno di debolezza, come un indicatore di inadeguatezza. Il mondo degli adulti rinforza l’idea che bisogna essere felici, che “non si deve aver paura di niente”, e che sentire ansia è sintomo di fragilità.
Ci si dimentica invece di pensare e di trasmettere ai ragazzi che l’ansia è vitale e inevitabile, segnala e ci prepara ad un evento importante; non si pensa e non si dice che affrontare la vita scolastica e la vita da adolescenti prevede la paura di sbagliare, la paura di non farcela. Confondiamo la felicità con la salute mentale, che invece è un equilibrio che prevede ampiamente che si provi ansia e paura.
Allora si rischia che la paura di avere paura arrivi a bloccare la possibilità di affrontare gli ostacoli, costringendo i ragazzi a ritirarsi sempre più dalle sfide evolutive. Ed è sempre più facile che arrivino le ambulanze a scuola.
Alessandra Crispino – psicologa psicoterapeuta