In questi giorni si parla molto di fase 2 per la ripresa dopo il lock-down dovuto al coronavirus. Date e modalità non sono ancora certe, quello che per ora appare sicuro è che asili nido, baby parking e scuole dell’infanzia non siano prossime alla riapertura: i nostri bambini non potranno rivedere i loro amichetti e le maestre ancora per un bel po’. L’interazione con i propri coetanei favorisce lo sviluppo del linguaggio dei bambini, sia per quelli che lo stanno già facendo autonomamente in maniera fisiologica, sia per quelli che mostrano alcune difficoltà a livello ricettivo e/o espressivo. Quindi sia che non lavoriate, sia che riprendiate o non abbiate mai smesso di recarvi al lavoro, sia che possiate avvalervi dello smart-working, per ancora diverse settimane sarete i soli a poter incidere, in maniera positiva, sullo sviluppo linguistico dei vostri bambini. Vorrei quindi fornirvi alcuni semplici suggerimenti, per stimolare lo sviluppo delle competenze comunicativo-linguistiche dei vostri figli, ed esservi così di supporto in questo difficile momento. Il linguaggio si sviluppa dall’interazione con le persone, quindi il primo consiglio è quello semplicemente di parlare con i vostri bambini. Quando parlate cercate di mettervi alla loro altezza, affinché possiate stabilire e mantenere un buon contatto oculare durante la conversazione; parlate lentamente, articolate bene le parole che pronunciate, usate un lessico e una struttura frasale adeguate all’età del vostro bambino, in modo da poter essere un buon modello. Dopo avergli fatto una domanda, aspettate i suoi tempi affinché formuli una risposta, non incalzatelo con altre domande, non interrompetelo e non sostituitevi a lui. Se nel parlare commette degli errori, ad esempio nel pronunciare una parola, non correggetelo direttamente dicendogli che ha sbagliato, ma riformulate voi in modo corretto quello che ha detto; è però altrettanto importante non fare finta di avere capito, ma, se il messaggio non è comprensibile, aiutarlo e guidarlo, affinché, anche attraverso l’utilizzo di altri canali comunicativi, riesca a farsi capire. Mentre trascorrete assieme il vostro tempo, descrivete le azioni che state svolgendo, denominate gli oggetti che state usando, verbalizzate come vi sentite, raccontategli ciò che vi è accaduto nella giornata e stimolatelo a fare lo stesso.
In questo periodo può essere utile e stimolante leggere con il vostro bambino: scegliete un libro adatto alla sua fascia d’età e ai suoi interessi, sfogliate assieme lentamente le pagine, guardate e descrivete le immagini, leggetegli ad alta voce la storia accertandovi di avere la sua attenzione, commentate i personaggi, chiedetegli di indicare la figura corrispondente alla parola o alla frase appena letta, provate ad inventare assieme un finale differente, esprimete una vostra opinione su ciò che è stato letto, ma soprattutto date libero sfogo alla creatività. È possibile sfruttare anche il momento del gioco: si può giocare assieme, svolgere attività con i giocattoli che preferisce, commentare le azioni che si stanno eseguendo con essi, denominarli, fargli degli indovinelli, fare le “boccacce” davanti allo specchio, sfruttare tombole e memory figurati. Si può anche sfruttare il gioco simbolico e giocare a “far finta di…”, ad esempio di essere un cuoco, un poliziotto, una mamma, una dottoressa, e guidarlo alla scoperta di nuove parole, nuove frasi e fornirgli indicazioni sempre più complesse da eseguire. Durante il gioco, così come nelle conversazioni con loro, sfruttate i diversi canali comunicativi, non solo quello linguistico, ma anche, ad esempio, i gesti e la mimica, in accompagnamento alle parole che usate.
Infine esistono, reperibili anche su internet, moltissime canzoncine e filastrocche adatte ad ogni fascia d’età, da poter imparare, recitare, completare, ripetere e cantare tutti assieme, passando inoltre dei momenti davvero spensierati con i vostri bambini.
Ovviamente questi sono solo dei semplici consigli, e, in caso di sospetti ritardi, o difficoltà o disturbi di linguaggio o altre patologie, non hanno assolutamente la pretesa di sostituire un’adeguata valutazione, diagnosi e/o trattamento.
Cristina Torreri
Logopedista
Centro di Psicologia Ulisse