𝐶𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖𝑛𝑎 𝑇𝑜𝑟𝑟𝑒𝑟𝑖 – 𝐿𝑜𝑔𝑜𝑝𝑒𝑑𝑖𝑠𝑡𝑎
Con l’arrivo della bella stagione e del caldo, i pomeriggi e i fine settimana si trasformano in piacevoli momenti per passare un po’ di tempo all’aria aperta, con amici e familiari.
Ma questo non è vero per tutti: purtroppo per alcuni bambini, il pomeriggio ed il weekend corrispondono al temuto momento dei compiti. Alcuni bambini, ad esempio quelli con un Disturbo Specifico di Apprendimento, e/o con ADHD, e/o con altre problematiche legate all’apprendimento, si approcciano ai compiti tra lacrime e rifiuti, arrivando a percepire questi momenti come un vero e proprio incubo, in cui sono coinvolti anche i genitori che, loro malgrado, si ritrovano in difficoltà a gestire questa situazione, spesso piena di tensione, rabbia e tristezza.
Una soluzione magica, che vada bene per tutti i bambini di tutte le età, ovviamente non esiste, ma ci sono alcuni accorgimenti che possono rendere la situazione più gestibile e meno stressante per tutti.
In primis è fondamentale l’organizzazione: aiutare il bambino ad affidarsi ad una tabella visiva, annotandovi sopra i suoi impegni extrascolastici e i compiti previsti per quella settimana, di modo da poter identificare assieme il momento ottimale per svolgerli e studiare le diverse materie. Ricordarsi che è importante prevedere dei momenti di pausa durante lo svolgimento dei compiti, ma è altrettanto importante che il bambino capisca bene quando saranno, in modo che possa dosare adeguatamente le sue energie, un po’ come un maratoneta. Insegnare loro a controllare più volte il diario ed il registro online su cui vengono segnati compiti ed interrogazioni, di modo da non perdersi nulla e da non dovere ridursi all’ultimo momento a svolgerli tutti. Dialogare il più possibile apertamente con la scuola, per ricevere suggerimenti su come svolgere le diverse materie, in base alle difficoltà del bambino. Infine, non ultimo come importanza, parlare con gli specialisti affinché possano essere d’aiuto sia a livello emotivo, sia nel trovare il giusto metodo di studio, basato sui punti di forza del bambino e sulle caratteristiche del suo stile di apprendimento.